Pavimenti e Rivestimenti in MARMO DI CARRARA

Marmi di Carrara srl escava, produce e commercializza marmo , granito e onice provenienti da tutto il mondo e soprattutto da Carrara . Pavimenti in marmo , pavimento in onici , graniti, e pietre così come i rivestimenti di parete per interni. Rivestimenti per bagni, pavimentazioni intarsiate e mosaici. Le cave di marmo di Carrara offrono marmi verde , giallo, rosso, nero, blue. I materiali lapidei trattati sono principalmente: rosso damasco, statuario venato, calacatta, travertino classico e navona, portoro, breccia sarda, sodalite, bianco carrara, arabescato corchia,  cervaiole, bardiglio imperiale e nuvolato, cremo delicato, onice bianco, verde, miele, rosso, arco iris, rosso levanto, botticino classico, fiorito, azul macaubas, giallo siena, verde alpi, crema marfil, daino reale, emperador dark, light, perlato, statuarietto, thassos, pietra serena, nero assoluto, belgio, limestone.
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Estrazione, Taglio, Produzione e Commercio di Onice e Marmo

Marmi di Carrara -White Carrara Marble Processing, Import-Export, Trade

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Pavimentazioni esterne

L'uso del marmo nelle pavimentazioni esterne evidenzia alcuni comportamenti di questo materiale che ne limitano le possibilità di utilizzo; il marmo infatti non è caratterizzato da elevata resistenza ad usura e quindi per le pavimentazioni stradali va bene solo quando sono soggette a traffico pedonale, poichè sottoposto al passaggio di autoveicoli, tende a deteriorarsi rapidamente.
Usando il marmo per le pavimentazioni esterne è sconsigliabile inoltre attuare dei trattamenti di finitura poichè, soprattutto la levigatura e la lucidatura, tendono a creare delle superfici che a contatto con gli agenti atmosferici diventano molto scivolose e quindi pericolose. Al contrario risultano più efficaci trattamenti che tendono a creare effetti di scabrosità superficiale, che però non permettono la piena valorizzazione cromatica del materiale.
Mentre i marmi cristallini metamorfici possiedono buone caratteristiche meccaniche, molte pietre ornamentali hanno caratteristiche nettamente inferiori che ne rendono sconsigliabile l'applicazione nelle pavimentazioni esterne.

Pavimentazioni interne

Il marmo viene molto utilizzato nell'interno degli edifici e in particolar modo nelle pavimentazioni e le principali tipologie sono le seguenti:
- pavimenti in lastre
le lastre vengono posate sul sottofondo dell'ambiente e tagliate in modo da adattarsi dimensionalmente allo spazio che si ha a disposizione; con il marmo si realizzano frequentemente elementi di finitura come battiscopa, zoccolini e soglie.
Le forme più comuni sono quelle rettangolari, con spessore di qualche centimetro, in base alle dimensioni delle lastre stesse. Per tutti gli elementi la posa in opera avviene tramite allettamento con malta cementizia e chiusura accurata dei giunti.
- pavimenti in getto
vengono realizzati disponendo sul piano di posa uno strato di legante cementizio alto qualche centimetro e sopra questo uno strato di finitura costituito da un impasto ottenuto mescolando elementi lapidei di piccole dimensioni e conglomerato cementizio: lo strato così ottenuto viene levigato e lucidato dando un effetto di superficie lapidea continua.
Per le pavimentazioni alla genovese o alla veneziana si usano granulati lapidei mescolati a leganti e pigmenti; per il pavimento alla genovese la granulometria è solitamente più piccola (5 mm di diametro) mentre per quello alla veneziana è più grande (circa 20 mm).
Per conferire rigidità allo strato di calcestruzzo preparatorio ed evitare l'insorgere di fenomeni di ritiro si può creare un'armatura con una rete elettrosaldata; una volta avvenuta la presa la superficie viene progressivamente levigata e lucidata e i giunti vengono realizzati con elementi metallici disposti ad intervalli regolari.
Diverse sono invece le metodologie per realizzare i pavimenti a mosaico che, secondo la prassi più antica, prevedono l'uso di elementi cubici regolari che vengono disposti secondo un disegno o posti in opera direttamente o preparate a piè d'opera e incollati al rovescio su supporto cartaceo; le tessere lapidee vengono poste in opera sugli strati leganti del sottofondo mediante interposizione di un velo di puro legante e battitura meccanica.

- pavimenti in marmette o marmettoni
questa pavimentazione, che ha avuto grande diffusione all'inizio del novecento, prevede l'impiego di elementi preconfezionati costituiti da uno strato di supporto in malta di cemento e da uno strato di finitura a base di legante, scaglie, frammenti e polvere di marmo.

- pavimentazioni galleggianti
sia i marmi che i graniti si possono lavorare in strati sottili e utilizzare nella finitura di pavimentazioni galleggianti.
La struttura di questi pavimenti prevede un sistema metallico di sostegno, un pannello di supporto, generalmente in legno ricomposto e stabilizzato, ed il materiale di rivestimento superficiale; le lastre hanno generalmente forma quadrata (60x60 cm) e vengono montate sui pannelli multistrati in laboratorio in modo da portare in cantiere il prodotto già ultimato e pronto per la posa in opera.

Rivestimenti esterni
Le modalità di impiego del marmo in questo campo sono del tutto analoghe a quelle del granito, anche se le minori caratteristiche prestazionali rendono necessario un uso comunque più oculato.
E' importante che le pietre impiegate non siano gelive poichè altrimenti si potrebbero verificare distacchi del rivestimento causati da cicli di gelo e disgelo.
Va considerata con molta attenzione l'esposizione del rivestimento poichè l'effetto delle radiazioni solari può generare a lungo andare effetti di alterazione ed opacizzazione delle tonalità cromatiche, mentre lo scarso soleggiamento è causa, soprattutto nelle esposizioni a settentrione, di fenomeni di degrado connessi alla presenza di umidità e di microrganismi.

Rivestimenti interni
In questi rivestimenti le sollecitazioni sono ovviamente inferiori a quelle presenti negli esterni quindi, considerando condizioni ottimali di clima controllato e di riparo dagli agenti atmosferici e dalle aggressioni ambientali, i litotipi che si possono utilizzare sono tantissimi, purchè soddisfino requisiti minimi di sicurezza e facilità gestionale.
La posa in opera viene solitamente effettuata o con un imbottitura completa di malta e spinotti d'acciaio, oppure con listelli di legno precedentemente ancorati alla struttura mediante viti e bulloni a vista.
Le dimensioni delle lastre possono essere standardizzate (dai 20x20 cm in su) oppure in funzione del luogo in cui devono essere collocate, con spessori variabili in base alle estensioni delle lastre stesse.
Queste vengono comunque applicate su pareti grezze già esistenti, tramite elementi di collegamento e fughe più o meno accentuate, e vi vengono poi fissati dei perni metallici per collegarli alla muratura lasciando uno spazio intermedio che in un secondo momento viene riempito con malta cemetizia avente funzione di legante.
Il fissaggio può essere effettuato anche mediante tasselli ad espansione con testa a vista, liscia o rivestita da borchie.

Piastrelle
Negli interni il marmo viene anche utilizzato sotto forma di piastrelle, ovvero piccoli elementi standardizzati in strato sottile che vengono posti in opera con metodi simili a quelli utilizzati per i materiali ceramici.
Il lato da incollare è cosparso da uno strato di polvere di marmo che, se non viene eliminato mediante lavaggio e viene incorporato nell'adesivo può compromettere la buona aderenza.
Per la posa in opera anche in questo caso si usano malte cementizie con metodo tradizionale, oppure mediante adesivi in strato sottile, anche se nel caso di spessori poco uniformi è preferibile la prima soluzione che permette di assorbire eventuali differenze nel massetto di posa.
Quando si usano gli adesivi è necessario valutare con attenzione il colore che può influenzare le sfumature del materiale, mentre nell'effettuare la posa bisogna sempre fare attenzione alle fughe tra le piastrelle, necessarie per mediare eventuali dislivelli tra gli elementi.
Essendo il marmo in spessori sottili particolarmente soggetto agli effetti degradanti dell'umidità, soprattutto alle deformazioni, per ovviare a questi problemi si possono usare nella posa in opera preparati privi di acqua.

Dal punto di vista commerciale comprendono tutti i materiali che possono essere estratti, lavorati ed impiegati con tecniche e per destinazioni analoghe a quelle del marmo.
Vi rientrano quindi i marmi veri e propri, identificabili geneticamente con i calcari metamorfici, puri ed impuri, ma anche altre rocce di genesi differente, come alabastri e onici calcarei, brecce, dolomie, serpentine ed oficalci.

TIPOLOGIE E CARATTERISTICHE DELLE PIETRE

Marmi veri e propri e calcari
I marmi propriamente detti sono rocce metamorfiche i cui edotti sono costituiti da calcari di qualsiasi origine, quindi di deposito meccanico, fisico-chimico ed organico.
Il metamorfismo, che si sviluppa attraverso alte pressioni e temperature, determina delle trasformazioni nei caratteri strutturali del materiale, anche con la formazione di nuovi minerali (detti di "neoformazione").
Possono dare origine al marmo rocce tra loro molto differenti per origine, struttura e colore, ma caratterizzate da uguale composizione chimica, per cui non è sempre possibile risalire al litotipo di partenza.
Dal punto di vista geologico per marmo si intende quindi un calcare generalmente organogeno, cristallino e metamorfosato; la struttura ha una cristallinità visibile ad occhio nudo, con individui che variano da 0,5 a 4-5 mm, e talvolta con dimensioni superiori ai 5 mm.
Sono considerati marmi anche i calcari compatti che hanno struttura microcrocristallina, poichè sono nella maggior parte dei casi suscettibili a lucidatura e hanno proprietà tecniche pari o superiori a quelle dei marmi.
Rispetto ai calcari compatti microcristallini i marmi presentano una caratteristica particolare, che è la traslucidità e che ne determina il maggiore valore estetico, mentre a causa delle maggiori dimensioni dei cristalli hanno delle proprietà tecniche mediamente inferiori, come la resistenza a compressione e la durevolezza.

Alabastri e onici calcarei
Sono rocce sedimentarie che si originano da depositi di acque calcarifere in grotte dove si formano masse concrezionate a deposito stratificato.
Gli alabastri calcarei possono essere traslucidi oppure opachi e talvolta sono caratterizzati da una struttura zonata a fasce ondulate, concentriche o a vari motivi esaltati da cromatismi di diversa tonalità e colore. Queste pietre hanno valore ornamentale di alto pregio e nelle varietà più rare vengono commerciate a peso e non a volume.

Brecce
Le brecce sono rocce sedimentarie clastiche e coerenti, formate da spigoli vivi ricementati.
Solitamente le brecce lucidabili sono quelle che si cementano per effetto di acque calcarifere, come succede per i marmi brecciati, che derivano dalla cementazione di fratturazioni di masse calcaree causate dall'effetto di sforzi dinamici.

Dolomie
Sono rocce carbonate sedimentarie costituite essenzialmente da dolomite, ovvero carbonato doppio di calcio e magnesio.
Sono caratterizzate da una struttura cristallina saccaroide molto vicina a quella dei calcari compatti cristallini e dei marmi, a cui somigliano molto anche per l'aspetto e i colori, dovuti a pigmenti per carbonio o per ossidi o idrossidi di ferro ma i requisiti tecnici sono più modesti.

Serpentine ed oficalci
Le serpentine sono rocce metamorfiche eruttive intrusive; generalmente hanno colore verde, con sfumature più o meno scure fino ad arrivare al nerastro, ma possono essere anche sul rosso a causa di fenomeni di alterazione.
Nel caso in cui si siano generate fratture con successiva saldatura di frammenti ad opera della calcite si parla di oficalci.
Questi costituiscono la maggior parte dei cosiddetti marmi verdi in commercio e sono caratterizzati da un aspetto brecciato su sfondo verde, attraversato da venature bianche variamente disposte;
rispetto alle serpentine, che hanno resistenza a compressione simile a quella dei graniti, sono meno duri e quindi più facilmente lavorabili, mentre entrambi sono facilmente lucidabili.

I GIACIMENTI E LE CAVE

I marmi caratterizzati da metamorfismo si trovano quasi sempre allíinterno di potenti successioni metamorfiche di estensione e giacitura estremamente variabili.
Queste rocce si possono presentare come grandi corpi con notevole sviluppo laterale oppure come lenti ad estensione limitata quando si tratta di episodi carbonatici di minore entità.
Il grado deformativo interno di queste formazioni guida l'andamento di elementi particolarmente importanti per l'orientazione dei tagli di cava, come le venature e l'allungamento dei clasti nei brecciati.
Tra i giacimenti di marmi intesi non "sensu strictu" sono particolarmente frequenti quelli di rocce calcaree e, analogamente a quanto succede per i marmi veri e propri, i depositi sono anche in questo caso limitati in basso e in alto da altri litotipi, mentre, sempre rispetto ai marmi veri e propri risulta minore il livello di deformazione e gli assetti strutturali sono meno complessi e più regolari.
Si potrebbe parlare di giacimenti stratoidi non omogenei poichè le bancate su cui viene impostata la coltivazione sono dei pacchi di strati veri e propri e sono determinati proprio da queste superfici.

Nella maggior parte dei casi i materiali carbonatici vengono sfruttati nelle cave a cielo aperto mediante due metodi, quello di coltivazione per splateamento e quello di coltivazione per fette verticali, metodi che vengono poi utilizzati anche per le cave in sotterraneo.

Coltivazione per splateamento
Viene effettuata mediante asportazione progressiva delle platee, ovvero delle fette orizzontali o variamente inclinate in cui il giacimento viene progettualmente suddiviso; se tale asportazione viene effettuata in sequenza temporale si avrà una coltivazione a gradone unico, quando invece vengono asportate contemporaneamente più platee si avranno più gradoni; solitamente le platee vengono generate dalle discontinuità principali presenti nella roccia.
Nella coltivazione per splateamento i metodi applicabili sono sostanzialmente due, cioè quello per grandi bancate e quello per gradino basso.
Nel primo caso vengono isolate dal monte grosse porzioni di roccia che vengono poi ridotte in blocchi commerciali, mentre nel secondo caso il blocco viene estratto direttamente, o al limite con l'abbattimento di bancate non molto grandi che successivamente vengono ridotte a blocchi commerciali.
Le dimensioni e la forma delle bancate possono essere differenti e sono legate sia alle tipologie di roccia sia alle tecnologie che vengono utilizzate; la versione più classica di bancata ha lunghezza tra i 10 ed i 15 m, altezza tra i 6 ed i 9m e spessore compreso tra 1,70 e 3,00 m., ma ci sono versioni spesso più tozze, con le tre dimensioni dello stesso ordine di grandezza, o al limete decisamente più lunghe.
Nella coltivazione per gradino basso quasi sempre si fa coincidere l'altezza del gradino con una delle dimensioni del blocco, e questo la rende particolarmente adatta nelle cave di materiali poco fratturati e piuttosto omogenei.
Il taglio viene solitamente effettuato, per i marmi e le rocce assimilate, mediante filo diamantato e tagliatrice a catena combinati fra loro; nelle bancate classiche la tagliatrice a catena viene usata per il taglio orizzontale mentre per quello verticale parallelo od ortogonale al fronte ci si serve del filo diamantato; con la tagliatrice si crea uno spazio continuo alla base della bancata, evitando così le perforazioni orizzontali in cui inserire il filo diamantato e risparmiando tempo.

Coltivazione per fette verticali
E' un metodo di coltivazione subordinato che viene utilizzato più o meno con le stesse modalità che si sono viste per le cave di granito e che prevede l'impiego di filo diamantato e perforazione, poichè l'irregolarità della coltivazione non rende adeguato l'uso della tagliatrice a catena.
Il giacimento viene progettualmente suddiviso in fette verticali che vengono poi coltivate isolando porzioni di grandi dimensioni che vengono rovesciate e riquadrate su un unico piazzale.

Coltivazione in sotterraneo
E' un tipo di coltivazione che si adatta solo ai materiali carbonatici e si attua tramite l'apporto della geomeccanica e l'applicazione di modelli numerici che rispettino le realtà fisiche di ogni situazione. Le camere ed i vuoti devono essere correttamente progettati in modo non creare spazi troppo irregolari, anche a costo di discostarsi dai corsi del materiale buono, mentre i pilastri, che vanno opportunamente alternati ai vuoti, vanno costantemente verificati in relazione ai carichi gravanti, ad i loro incrementi e agli stati deformativi, indipendentemente dalla profondità dello scavo.
In base alle configurazioni che la cava assume in relazione alle caratteristiche del giacimento si può avere una coltivazione per grandi pilastri, quando vengono lasciati dei sostegni quadrati e rettangolari alternati coi vuoti, a camere e pilastri quando i vuoti sono dimensionalmente superiori ai pilastri, e a fronti lunghi quando si creano pilastri e vuoti allungati e affiancati.
La scelta dei materiali lapidei, oltre che ai fattori estetici, è dovuta alla resistenza opposta all'usura meccanica e agli agenti inquinanti dei materiali stessi.
per una giusta destinazione d'uso è necessario conoscere le caratteristiche e le proprietà, determinata da prove di laboratorio.
Tra le proprietà fondamentali, dal punto di vista architettonico, sono rilevanti:

· la tessitura (definita dall'orientamento dei cristalli) che determina l'aspetto esteriore e le caratteristiche di isotropia e anisotropia.

· la compattezza (definita dal grado di coesione dei minerali) che determina bassa porosità, impermeabilità e permette uan buona lucidatura del materiale.

· la sfadabilità, che è un difetto per quei materiali che non sono a sfaldo naturale.

· la colorazione, che in tutte le rocce dipende dalla composizione chimico-mineralogica, dalle imperfezioni cristalline e dalle impurità, il colore dipende anche dalle varie lavorazioni superficiali, che conferiscono, ad uno stesso materiale, intensità molto diverse.
Le lastre applicate esternamente tendono a sbiadire, finchè il colore si stabilizza: possono anche cambiare colorazione se si verificano reazioni chimiche tra i componenti di base dei materiali e le diverse sostanze inquinanti disciolte nell'atmosfera.

E' molto importante tener presente che la scelta dei materiali deve seguire criteri specifici che dipendono da luogo e dal tipo di applicazione a cui i materiali sono destinati.
Ma è necessario tener conto anche di altri fattori, perchè molte delle patologie che si riscontrano sul manufatto in opera sono legate a difetti intrinseci del materiale, attribuibili ai metodi e alle tecnologie di produzione.
I difetti riscontrabili possono essere presenti fino dall'estrazione dalla cava, fatto che comporta la necessità di una verifica preliminare all'origine, per constatare le caratteristiche delle falde in fase di estrazione e le tecnologie utilizzate; il filo elicoidale e il filo diamantato sono i metodi che provocano le minori alterazioni, mentre le mine e i trapani a percussione possono essere distruttivi per l'omogeneità strutturale del materiale.
In cava si controllano anche le variazioni rispetto alle resistenze, al colore e alla venatura, perchè non si discostino troppo dal campione iniziale.
Il ribaltamento dei blocchi estratti avviene su un letto di detriti oppure, in modo meno traumatico, sopra cuscini gonfiabili.

Le lavorazioni superficiali sono le operazioni che più danneggiano il materiale, rendendolo più sensibile alle influenze esterne, soprattutto la bocciardatura provoca microfratture che possono arrivare sino ad alcuni centrimetri di profondità, aumentando la possibilità di infiltrazioni d'acqua, favorendo così il deterioramento del materiale.
Pochi graniti e pochissimi marmi presentano, sui grandi formati, assenza completa di difetti meccanici, per cui, soprattutto nel caso di applicazioni come il rivestimento di facciate, che prevede l'utilizzo di grossi quantitativi di materiale, bisogna considerare che quanto maggiore è la dimensione delle lastre, tanto più s'impone la selezione del materiale utilizzabile, che si riduce a poche decine di varietà.
Con questa definizione si intendono, nella terminologia comunemente usata nell'ambito del commercio dei materiali lapidei, un gruppo di pietre che, seppure geneticamente diverse, sono tutte dotate di una certa durezza (6-7 della scala Mohs), piuttosto compatte e più difficilmente lavorabili, in contrapposizione ai marmi, che sono invece rocce più tenere e facili da lavorare.
Hanno in genere ottime caratteristiche meccaniche e sono molto resistenti all'usura e all'esposizione esterna.
Oltre ai graniti veri e propri fanno parte di questa categoria anche altre rocce, soprattutto ignee basiche ed ultrabasiche, come basalti, dioriti, gabbri, gneiss, porfidi e sieniti.
I graniti vengono commercializzati generalmente in lastre o in blocchi parallelepipedi, in base all'utilizzazione prevista.
I blocchi vengono di solito usati per oggettistica, componentistica ed arredo urbano e vengono indicati tramite le loro dimensioni; la maggiore è la lunghezza, l'intermedia la larghezza e la minore è lo spessore.
Le lastre di forma rettangolare vengono utilizzate per pavimentazioni e rivestimenti interni ed esterni; attualmente si possono ottenere lastre di notevoli dimensioni con spessori contenuti e anche fogli molto sottili, rinforzati ed irrigiditi con supporti eterogenei, utilizzati principalmente nei rivestimenti.

Pavimentazioni
Grazie alle loro caratteristiche di durabilità e di estrema resistenza all'usura i materiali granitici sono notevolmente impiegati sotto forma di lastre per le pavimentazioni sia esterne che interne.
Per gli esterni le lastre devono essere rifinite con superfici scabre, in modo da limitarne la scivolosità, evitando quindi le operazioni di levigatura e la lucidatura; i trattamenti più frequenti sono la fiammatura e la bocciardatura.
Per pavimentazioni e rivestimenti interni si usano lastre di spessori molto ridotti che vengono posate con legante di allettamento, solitamente levigate e lucidate, facendo attenzione ad ottenere la perfetta connessione fra i giunti, la planarità superficiale e l'uniformità cromatica.

Rivestimenti
Le lastre per il rivestimento interno vengono messe in opera prevedendo il fissaggio degli elementi lapidei mediante connettitori in acciaio, direttamente sulla struttura dell'edificio o mediante listellatura lignea di supporto, riempiendo eventualmente lo spazio intermedio con impasto legante.
La posa in opera si dovrebbe eseguire in condizioni climatiche intermedie, evitando di applicare elementi in forte stato di dilatazione o di contrazione, per contenere le sollecitazioni di trazione o compressione indotte dalle variazioni stagionali.
Le lastre, variamente trattate in superficie (bocciardate, fiammate, scalpellate, levigate), vengono rifinite lungo il perimetro con l'arrotondamento degli spigoli, con la bisellatura (smussatura perimetrale diagonale della parte superiore dello spigolo) o la limbellatura (asportazione di parte del materiale lapideo con creazione di una fascia perimetrale incavata).
La realizzazione del rivestimento può avvenire secondo il sistema tradizionale o secondo quello più funzionale della facciata ventilata.

Rivestimenti esterni tradizionali
prevedono il riempimento con malta degli intersizi tra struttura e rivestimento e le lastre vengono fissate alla struttura di supporto con spinotti in acciaio inossidabile.
La malta, di consistenza appena fluida, viene fatta colare riempiendo l'intercapedine tra rivestimento e muratura, cercando di effettuare il getto per fasi progressive per evitare di gravare la struttura con carichi eccessivi.
A causa dei diversi coefficienti di dilatazione termica tra la pietra del legante e la malta dell'imbottitura si genera frequentemente il distacco delle lastre dal supporto, e la stessa cosa tende a verificarsi tra la pietra del rivestimento e la struttura in cemento armato sottostante.
Per garantire al cemento armato di seguire le proprie variazioni dimensionali, senza provocare lo sgretolamento del rivestimento, le lastre devono essere messe in opera distanziate, mantenendo quindi un margine tra i giunti.

Applicazione mediante dispositivi meccanici di ancoraggio
si realizza quando è necessario fissare gli elementi lapidei uno ad uno al supporto in modo che risultino indipendenti gli uni dagli altri, quindi si utilizzano dispositivi di ancoraggio imperniati nelle coste degli elementi stessi, murati o imbullonati alla parete.
La scelta del tipo di ancoraggio, in acciaio inossidabile o zincato, dipende sia dal formato e dal peso degli elementi lapidei, sia dal tipo di supporto.
Per evitare collegamenti troppo rigidi e permettere eventuali movimenti di esercizio possono essere interposte delle guarnizioni. Per fissare l'ancoraggio al supporto vengono murati nella muratura portante degli elementi metallici, detti zanche, quasi sempre in acciaio inossidabile e conformati per l'aggancio alle lastre lapidee, altrimenti ci si serve di tasselli ad espansione meccanica, oppure, in caso di supporti murari poco compatti, tasselli chimici o cementi autoespansivi.

Rivestimenti esterni ventilati
è una tecnica che si è andata perfezionando grazie alla realizzazione di spessori sempre più sottili che hanno consentito una diminuizione dei costi, dei tempi di posa e del carico sulle strutture. Il principio di base consiste nell'eliminazione dello strato di malta dietro le lastre per creare una camera d'aria di almeno 4-5 cm, facendo si che il rivestimento si possa muovere indipendentemente dal muro, a cui è fissato meccanicamente, e possa assorbire senza danni i movimenti differenziati.
Il fissaggio viene effettuato direttamente alle strutture portanti di elevazione, evitando per quanto possibile la connessione alle chiusure di tamponamento, mentre la ventilazione della camera d'aria viene realizzata con delle aperture in alto ed in basso nella facciata che favoriscano il tiraggio naturale e la dispersione all'esterno della condensa.
Viene creata una sottostruttura a telaio in profilati d'acciaio che, ancorati alla struttura muraria, permettono ad ogni lastra un sostegno autonomo, rendendo possibile la regolazione in tutte le direzioni e permettendo la risoluzione di problemi dovuti a scarsa rettilineità delle pareti.
Il travertino viene impiegato solitamente nelle pavimentazioni e nei rivestimenti ed, essendo anche piuttosto costoso, viene usato soprattutto per conferire particolari caratteristiche qualitative agli ambienti; sebbene si tratti di un materiale poroso resiste bene agli agenti atmosferici e da buoni risultati anche impiegato nei centri urbani per interventi di recupero e riqualificazione.
In pavimentazioni esterne può essere associato anche ad altri lapidei, come porfido e trachiti, per creare particolari effetti cromatici.
Il travertino tende ad assorbire molta acqua ed è quindi sconsigliabile per componenti di arredo urbano, mentre per gli interni può essere usato per pavimenti e rivestimenti .
Le lastre si presentano a fondo grigio chiaro monocolore, le sue venature corrono leggermente in senso obliquo e sono di colore bianco con forma e intensità variabile
dati tecnici
Formati lastra: 60x30, 40x40, 30x30 cm – levigato lucidato e squadrato o prelevigato e squadrato, spessore 9 mm
Formati listello: 60x10, 60x5, 40x10, 40x5, 30x10, 30x5 cm – levigato lucidato e squadrato, spessore 9 mm
Formati tozzetto: 10x10 cm – levigato lucidato e squadrato o prelevigato e squadrato, spessore 9 mm –
Oggigiorno il progettista ha a disposizione una grande varietà di scelta fra tecnologie e materiali costruttivi, grazie alla possibilità di applicare il frutto di lunghissime ricerche che, in tanti anni, hanno permesso all’architettura di venir fuori dai limiti angusti di una tradizione costruttiva millenaria, in cui le pietre cavate in natura erano state investite del ruolo di protagoniste indiscusse nello scenario delle costruzioni abitative.
Accanto allo sviluppo di nuovi sistemi applicativi per i materiali tradizionali, nuove possibilità sono emerse grazie alla ricerca di materiali innovativi, e, specie negli ultimi anni, questo ha portato ad allargare gli orizzonti della progettazione e a produrre strumenti straordinari, in grado di potenziare al massimo la ricerca creativa, ma in una dimensione sempre più compatibile col rispetto della natura e con i problemi legati al contenimento dei costi, verso un continuo miglioramento delle prestazioni tecniche.
Ed è proprio nell’ambito di questa dimensione che si è materializzata la possibilità di riprodurre materiali d’origine naturale, quali sono le pietre, i marmi ed i graniti, ma soprattutto di metterli a disposizione dei progettisti, per indirizzare l’architettura verso scelte sempre più mirate e consapevoli, in grado di rispondere perfettamente alle esigenze funzionali, senza rinunciare al valore estetico, anzi studiate proprio per produrre bellezza attraverso architetture ricche di espressione sensoriale.

Frutto innanzitutto della ricerca e del lavoro, ma anche della capacità intuitiva unita alla volontà di concretizzare l’esperienza e le tecnologie acquisite nelle epoche passate, il sogno di toccare con mano le “pietre fabbricate” si è reso possibile grazie a studi approfonditi che, partendo dalla comprensione dell’inestimabile valore avuto dai materiali lapidei nell’architettura del passato, hanno rivelato la necessità di ovviare alle problematiche indissolubilmente connesse al loro impiego nella società moderna. Se gli imperatori romani, infatti, arrivavano a spedire i loro eserciti in lungo e in largo per conquistare i paesi in cui avevano sede i giacimenti delle rocce più belle e raffinate, con tutto il carico di difficoltà che ciò comportava, anche per la conquista delle cave ed il loro sfruttamento, oggi, in una dimensione in cui l’utilizzo della pietra con funzione strutturale è stato di gran lunga superato, anche l’impiego nelle rifiniture e nei rivestimenti crea non poche difficoltà, sia dal punto di vista economico che da quello ambientale.

I tempi stretti con cui i progettisti si trovano a dover realizzare e rifinire le loro opere, d’altronde, precludono la possibilità di impiegare materiali difficilmente trasportabili, mentre l’architettura moderna impone l’utilizzo di materiali leggeri, con elevate caratteristiche tecniche, ma comunque capaci di rispondere alle attese di occhi sempre più avidi di fascino e suggestioni.
Dalla volontà di far fronte da una parte agli inconvenienti e dall’altra alla sete di soddisfazione estetica, nasce l’idea di creare materiali nuovi e innovativi, in grado di riprodurre la bellezza delle pietre ricavate in natura, il fascino della loro dimensione tutta sensoriale, la sensazione di piacere che si trasmette mediante la loro consistenza fisica, tramite la vista e il tatto.

a: carico di rottura a compressione semplice
b: carico di rottura a compressione semplice dopo trattamento di gelività
c: carico di rottura a trazione indiretta mediante flessione
d: resistenza all’urto: altezza minima di caduta
e: coefficiente d’imbibizione
f: coefficiente di dilatazione termica lineare
g: usura per attrito radente
h: peso dell’unità di volume
mda: milioni di anni
 

ARABESCATO Marmo
ARABESCATO OROBICO Marmo
ARDESIA FOGLIA D'AUTUNNO
ARDESIA GRIGIA
ARDESIA NERA Ardesia
ARDESIA RUSTY Ardesia
ARDESIA VERDE Ardesia
ARENARICO
ARLESIENNE Marmo
AURISINA CHIARA Marmo
AURISINA FIORITA Marmo
AURISINA FIORITA CLASSICA Marmo
AVXX WHITE
AZUL CRISTAL Marmo
AZUL PLATINO
AZZURRO Marmo AZZURRO
BALTIC BROWN
BARDIGLIO Marmo
BARDIGLIO CAPPELLA Marmo
BENGAL BLACK
BIANCO BEROCAL
BIANCO COVELANO CLASSICO Marmo
BIANCO COVELANO SILVER Marmo
BIANCO COVELANO VENA ORO Marmo
BIANCO LARA Marmo
BIANCO ORCHIDEA
BIANCO PERLINO Marmo
BIANCO SARDO
BIANCO SARDO CA
BIANCO SARDO LUNA PEARL
BLACK GALAXY
BLACK LABRADOR
BLUE PEARL GT
BLUE PEARL GT SUPER
BOHUS GREY
BOHUS PINK
BOTTICINO
BRECCIA CARSICA
CALACATTA
CALACATTA GOLD
CAPAO BONITO
CARRARA C
CARRARA C/D
CARRARA RAMEGGIATO
CHIDA WHITE
CRISTAL WHITE Microcristallizzati
DAINO REALE
DESERT ROSE
EMERALD PEARL
EMERALD PEARL E
EMPERADOR
ESTATE INDIANA
ESTREMOS CREMO
FANTASY GOLD
FUMO DI LONDRA
GIALLO ANTICO
GIALLO CLEOPATRA
GIALLO IMPERO
GIALLO ORCHIDEA
GIALLO SAN FRANCISCO
GIALLO SIENA
GIALLO VENEZIANO FIORITO
GOLDEN BEIGE
GRANITELLO
GRANITELLO GOLD
BIANCO ROSA
FANTASTIC GREY
GIALLO
ROSSO
GREEN GOLF
GREEN GREY
GRIS PERLA CREMA Granito
ICE WHITE Granito
IMPERIAL GOLD Granito
IMPERIAL WHITE Granito
INCAS GOLD Granito
ITAGREEN Granito
IVORY YELLOW Microcristallizzati
IVORY BROWN Granito
IVORY FANTASY Granito
IVORY GOLD Granito
IVORY PINK Granito
JET BLACK Granito
JUPARANA' COLOMBO Granito
JUPARANA' COLOMBO AP Granito
JUPARANA' GOLD Granito
JUPARANA' INDIANO Granito
JUPARANA' JAKKERY Granito
KASHMIR GOLD Granito
KASHMIR WHITE Granito
KINAWA Granito
KINAWA RED Granito
KORANNA Granito
LADY ONYX
LAVENDER BLUE Granito
LILLA GERAIS Granito
LUMACHELLA
MADURA GOLD Granito
MARINACE Granito
MONTEROSA Granito
MOON DESERT Granito
MULTICOLOR Granito
MULTICOLOR RED Granito
NERO IMPALA Granito
NERO IMPALA DARK Granito
NERO IMPALA FUOCO Granito
NERO IMPALA SUPER DARK Granito
NERO IN SD BILDING Granito
NERO INFINITO Basalto
NERO MARQUINIA
NERO ZIMBAWE Granito
NEW IMPERIAL RED Granito
NEW KRISTAL Granito
NEW RED Granito
NEW ROSA Granito
NEW VENETIAN GOLD Granito
ONICE MIELE
ONICE SULTANO
ONICE VERDE
PAGLIA Granito
PARADISO BASH Granito
PARADISO CLASSICO Granito
PARADISO CLASSICO EXTRA Granito
PERLATO MIRAMARE
PERLATO SICILY
PIETRA DORATA
PIETRA UNITA CARSICA
PINK SALOME'
PIRACEMA PZ Granito
PORFIDO RED LUNA Porfido
PORFIDO ROSSO Porfido
PORFIDO VERDE Porfido
QUARZITE BIANCA Quarzite
QUARZITE GIALLA Quarzite
QUARZITE ROSA Quarzite
QUARZITE ROSSA Quarzite
RED KIMBERLY Granito
REPEN CLASSICO ZOLLA
REPEN UNITO
REPEN ZOLLA
ROSA BETA Granito
ROSA BETA C Granito
ROSA BETA CB Granito
ROSA GHIANDONE Granito
ROSA PERLA Granito
ROSA PESCO Granito
ROSA PORRINO CA Granito
ROSA PORRINO DF Granito
ROSA PORTOGALLO
ROSA PORTOGALLO CHIARO
ROSA TEA
ROSSO AFRICA Granito
ROSSO BALMORAL Granito
ROSSO COBRA Granito
ROSSO FRANCIA
ROSSO JACARANDA Granito
ROSSO LEVANTO
ROSSO PERLA Granito
ROSSO RADICA
ROSSO SANTIAGO Granito
ROSSO TROPICAL Granito
ROSSO VERONA - ASIAGO
SHANXI BLACK Granito
SIVAKASHI YELLOW Granito
SIVAKASHY Granito
SRIKAKULAM BLUE Granito
STALATTITE
STATUARIETTO
STATUARIO
STRIATO OLIMPICO
SUPER GREY Granito
TOLEDO Granito
TRAVERTINO AVORIO
TRAVERTINO CLASSICO
TRAVERTINO GIALLO
TRAVERTINO GOLD
TRAVERTINO NAVONA
TRAVERTINO NOCE
VERDE ALPI
VERDE AQUARIUS Granito
VERDE EUCALIPTO Granito
VERDE FONTAIN Granito
VERDE GLORIA
VERDE GOLF Granito
VERDE GUATEMALA
VERDE GUATEMALA DARK
VERDE LABRADOR UBATUBA Granito
VERDE LIANA Pietra Ollare (Steatite)
VERDE MARINA KUPPAM Granito
VERDE MARITACA Granito
VERDE NEW MARITACA Granito
VERDE OLIVA Granito
VERDE ORIENTALE
VERDE SAN FRANCISCO Granito
VERDE SERPENTINO
VERDE SMERALDO BUTTERFLY Granito
VERDE VITTORIA Granito
VISCOUNT WHITE Granito
VIZAG BLU Granito
XILI RED Granito
ONICE BIANCO
ONICE VERDE
ONICE WONDER
ONICE HONEY
ONICE SMERALDO
ROSSO DAMASCO
BIANCO CARRARA
STATUARIO
EMPERADOR DARK
TRAVERTINO SILVER

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